Con il passare delle settimane, nonostante le riaperture che ormai coinvolgono tutti i comparti turistici principali (sia pure con limiti e regole che vincolano l’attività), le speranze di un “ritorno alla normalità” sembrano affievolirsi.
L'Alto Vicentino, e la Pedemontana Veneta e Colli in generale, soffrono la riduzione dei flussi di turisti, leisure e business, a cui si aggiunge una flessione anche dei flussi locali, di chi si muove in giornata, per i limiti alle manifestazioni tradizionali come le sagre, i concerti, le iniziative che prevedono “assembramenti” anche all’aria aperta.
Ne parliamo sempre con la nostra collaboratrice, Dott.ssa Michela Pettinà.
FF - Lo sforzo delle autorità di governo e delle stesse agenzie regionali appare notevole, tra bonus vacanza, incentivi alla frequentazione di località diverse dai centri storici, sostegno alle attività all’aria aperta, nonché, per il Veneto, la campagna promozionale "The Land of Venice". Come si sta evolvendo la situazione nell’Alto Vicentino?
MP – La situazione è indubbiamente difficile, non solo perché molti turisti hanno paura e sono poco propensi a muoversi, ma anche perché le famiglie riducono le spese (in vista di un autunno incerto) e molte aziende pensano, se possibile, di lavorare anche in agosto. Parlavo ieri con la proprietaria dell'Hotel Trettenero di Recoaro Terme, un hotel 4 stelle dell'Alto Vicentino, che non solo ospita turisti sia leisure che business e quindi ha una visione completa del movimento turistico, ma che ha anche una "memoria storica" su cui basarsi.
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