Il futuro di scuola e lavoro nell’Alto Vicentino

Articolo_GdV_17_ottobre_2020

Articolo_GdV_17_ottobre_2020

Prende vita un nuovo Quaderno della Fondazione Palazzo Festari, in veste di report che conclude la prima fase del progetto Career Orienteering Alto Vicentino: ne parlano il nostro Direttore, Paolo Gurisatti, e la nostra Presidente, Franca Porto, nelle interviste di sabato 17 ottobre e domenica 18 ottobre 2020 su Il Giornale di Vicenza e La Voce dei Berici.

La prima sollecitazione era partita proprio dai Sindaci dei tre Comuni fondatori, il Comune di Schio, il Comune di Thiene e il Comune di Valdagno, che avevano dato incarico alla Festari, nell’estate 2018, di studiare il divario crescente tra la formazione dei lavoratori, specialmente dei ragazzi in uscita dalla scuola, e le richieste delle imprese dell’Alto Vicentino. 

La ricerca si è quindi sviluppata su due fronti: in primis l’analisi dei dati a disposizione, presenti in diversi, e spesso non confrontabili, database, e poi i contatti diretti con i diversi attori della filiera dell’istruzione e della formazione. Contatti che hanno visto il Prof. Paolo Gurisatti e la Dott.ssa Michela Pettinà (curatori del progetto “Career Orienteering”) incontrare individualmente professori e dirigenti scolastici, imprenditori e rappresentanti di categoria, funzionari di amministrazioni comunali e di enti pubblici, quali Veneto Lavoro, Camera di Commercio e l’Ufficio Scolastico Provinciale, ma anche responsabili di agenzie private che si occupano di formazione e di collocamento. 

Questi soggetti hanno iniziato a creare una rete basata sul dialogo e sulla condivisione, di cui il Workshop del 3 e 4 settembre 2019, presso la Casa del Custode del Comune di Santorso, è stato il primo, importante, risultato, essendosi rivelato non solo frequentato, ma anche vivace e ricco di proposte. 

Articolo_Voce_dei_Berici_18_ottobre_2020Purtroppo l’emergenza Covid-19 ha bloccato le attività integrative della didattica, rallentando le occasioni di incontro. Tuttavia non ha fermato l’esame di cifre e flussi, spingendo la Fondazione Palazzo Festari ad analizzare, oltre ai dati sull’occupazione già forniti dal Dott. Diego Rebesco della Camera di Commercio di Vicenza, anche quelli concessi dai Prof. Carlo Alberto Formaggio e Anna Maria Cardi dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Vicenza. Il Dott. Carlo Paolin, nel periodo di collaborazione con la Fondazione, ha elaborato alcune previsioni sulla demografia scolastica nei prossimi anni.

Con il Quaderno in via di pubblicazione, si conclude la fase di analisi, che ha tenuto ovviamente conto degli impatti del Covid-19 sulla società e sull’economia locale e restituisce un quadro che vedeva già, anche prima degli effetti nefandi della pandemia, un disallineamento tra ciò che le imprese cercano, e che spesso non riescono ancora chiaramente a definire, quello che il sistema dell’istruzione e della formazione offre e, soprattutto, quello che le famiglie e gli studenti si aspettano.

Ciò che è chiaro è che le ricette preconfezionate non funzionano più e deve esserci un confronto ampio tra scuola, imprese, famiglie e Comuni.
I numeri parlano di un costante allungamento del percorso scolastico e di una prevalenza dei percorsi liceali. Queste tendenze si scontrano con la domanda di competenze tecniche del territorio. Si delinea una “forbice” sempre più ampia tra domanda e offerta di professionalità, che potrebbe essere affrontata attraverso percorsi scolastici più flessibili, con lo sviluppo degli ITS, o con nuovi metodi e strumenti di e-learning (all’interno delle imprese, ma anche nel sistema formativo).

Nei prossimi anni il territorio dovrà affiancare alla cultura e all’istruzione, che devono continuare a derivare dalla scuola, una formazione “on the job” compatibile con le trasformazioni in atto nel sistema produttivo.

Il rapporto completo, che sarà pubblicato a breve sotto forma di Quaderno della Fondazione Palazzo Festari, vuole essere la base da cui partire, insieme, per ripensare e riallineare la filiera educativa, specialmente in un momento di così forte incertezza come quello che stiamo vivendo.