La Fondazione Palazzo Festari, già dal 2015, ha iniziato una analisi sull’andamento di occupazione e imprese nel Veneto. Più precisamente, la ricerca si è concentrata su un’area che si colloca a nord-ovest dell’asse, stradale e ferroviario, che collega i capoluoghi di provincia di Vicenza, Padova, Venezia-Mestre e Treviso.
In quest’area si trova un quartiere manifatturiero di straordinaria importanza, che si estende da est a ovest, da Montecchio Maggiore a Montebelluna, nella fascia pedemontana.
Un quartiere manifatturiero (in blu nella mappa) ricco di distretti e città impresa con una lunga storia industriale.
Tre punti molto interessanti sono emersi dall’analisi della Fondazione Palazzo Festari.
1) Esiste già, a livello amministrativo, una visione, seppur parziale, di Veneto Centrale. L’area da noi chiamata quartiere manifatturiero comprende 9 IPA (Intese Programmatiche d’Area), che sono riunite nel Coordinamento del Veneto Centrale.
2) Si nota una grande omogeneità economica, culturale e sociale in queste 9 IPA. Non solo il territorio, geograficamente e demograficamente, è simile, ma anche le storie imprenditoriali, le risorse turistiche, e pure i problemi logistici.
3) È in costruzione la Superstrada Pedemontana (già inserita in mappa). Può essere questa un’opportunità per i 155 comuni, con 1,2 milioni di abitanti, delle 9 IPA? Una viabilità più veloce e organica, che metta in rapida relazione un territorio omogeneo, è un fattore positivo? La superstrada Pedemontana può trainare un processo di integrazione trasversale, che superi la dimensione provinciale, da sempre piuttosto “stretta” per questi territori marginali rispetto ai capoluoghi?
La ricerca di Fondazione Palazzo Festari è partita quindi dai dati trimestrali forniti dall’Ufficio Studi Unioncamere Veneto per gli anni 2014, 2015 e 2016, concentrandosi su quelli delle 9 IPA:
– IPA Alto Vicentino;
– IPA Camposampierese;
– IPA Castellana;
– IPA Medio Brenta;
– IPA Montello Piave Sile;
– IPA Ovest Vicentino;
– IPA Pedemontana del Brenta;
– IPA Pedemontana del Grappa e dell’Asolano;
– IPA Terre Alte della Marca Trevigiana.
Si è definita quest’area, riprendendo un termine già usato da Confindustria, come Venice Manufacturing District.
A sud di questa zona, si estende quella che si può chiamare Downtown Venice, ossia un territorio che presenta importanti infrastrutture di comunicazione e trasporto, strutture universitarie e di ricerca eccellenti, senza esprimere però, al restante territorio e ai visitatori esterni, un riferimento unitario.
Con il Rapporto 2016 Fondazione Palazzo Festari si è analizzato, in confronto anche con i dati raccolti nel 2015, l’andamento evolutivo di queste due aree che, insieme, compongono il Veneto Centrale.
Ritornando alla nostra mappa, si evidenzia:
– nello spazio azzurro (quartiere di nord-ovest, delle città impresa) una crescita trainata dall’industria (su 100 posti di lavoro creati tra il giugno 2015 e il giugno 2016 ben 56 sono nell’industria manifatturiera);
– nello spazio rosso (quartiere di sud-est, quello degli ex-capoluoghi di provincia) una crescita trainata da altre attività (su 100 posti di lavoro creati solo 8.6 sono nell’industria manifatturiera, mentre 91.4 sono nelle imprese di servizi).
I due quartieri hanno dunque vocazioni e dinamiche di crescita opposte. Se governati come segmenti complementari di un medesimo spazio unitario, quello appunto del Veneto Centrale, possono concorrere alla creazione di una regione metropolitana di classe mondiale.
Passare dalla divisione “a spicchi”, secondo la ridotta delimitazione provinciale, ad una visione organica di due aree complementari, più influenti sullo scenario europeo, può creare indubbi vantaggi non solo alle imprese ma anche alle persone che in queste aree vivono e lavorano.
La proposta per il programmatore regionale è proprio di valutare questa nuova visione di area metropolitana, nell’ottica dello sviluppo armonico e sostenibile del Veneto.
Il Veneto Centrale è un progetto importante per il futuro assetto della Regione Veneto
Il Veneto Centrale ospita 3.5 milioni di abitanti. Ha la massa critica sufficiente, opportunamente federato in rete, per trovare le risorse necessarie non solo a completare l’asse infrastrutturale pedemontano, ma anche a investire su nuove reti di trasporto ferroviario-misto metropolitano, sulle utility, sulla diffusione della banda ultra-larga e di altri servizi di prossimità.
Nel suo quartiere manifatturiero vivono e lavorano 1,2 milioni di abitanti, 127 mila imprese e 412 mila occupati (rispettivamente il 24%, il 23.7% e il 25.2% del totale regionale), un quarto della popolazione residente e degli occupati, il 36.9% degli addetti alla manifattura.
Parlare di Veneto Centrale come vero spazio di aggregazione può essere il modo di affrontare le grandi trasformazioni della competizione globale, anche solo in termini di accesso alle risorse e ai finanziamenti stanziati dall’Unione Europea. Spesso infatti i bandi di finanziamento europei stabiliscono limiti minimi in termini di abitanti e territorio, che i singoli Comuni non riescono a raggiungere.
La crescita nel periodo giugno 2015 – giugno 2016
L’analisi 2016 della Fondazione Palazzo Festari è stata realizzata in sinergia con l’Ufficio Studi di Unioncamere Veneto e ha visto la collaborazione di strutture e dipartimenti universitari di Padova e Venezia, quali CISET – Centro Internazionale di Studi sull’Economia Turistica, Fondazione Ca’ Foscari e IUAV.
I dati presi ad esame riguardano il secondo trimestre 2016, raffrontato con lo stesso periodo 2015. La scelta di questo trimestre vuole evitare distorsioni legate ai periodi di inizio/cessazione di anno (con riguardo all’avvio o alla cessazione di attività economiche), nonché il periodo estivo (con incrementi contingenti di assunzioni nelle località a vocazione turistica).
I risultati puntuali del Rapporto 2016 Fondazione Palazzo Festari, con dettaglio alla singola IPA o al singolo Comune del Venice Manufacturing District, possono essere richiesti all’indirizzo mail fondazionefestari@gmail.com.
I dati a livello generale sono i seguenti.
1) La Regione Veneto presenta un saldo occupazionale positivo per 37.174 addetti, pari al + 2.3% in un anno.
2) La ripresa è stata più intensa nel quartiere dei servizi (Downtown Venice) con un saldo positivo di 23.796 pari al +3.2%.
3) Nel quartiere manifatturiero (Venice Manufacturing District), invece, il saldo è positivo per 8.975 addetti, pari al +2.2%.
4) Se osserviamo i dati relativi al solo manifatturiero la situazione si rovescia: in Downtown Venice il saldo positivo è di 2.057 addetti (+1%), mentre nel Venice Manufacturing District il saldo occupazionale è di 5.027 addetti, pari al +2.7%.
Il Rapporto 2016 Fondazione Palazzo Festari sull’andamento di occupazione e imprese nel Veneto Centrale si prefigge di diventare uno strumento periodico di valutazione e programmazione per le amministrazioni, sia a livello comunale che regionale.